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"Il modello di accoglienza delle famiglie ucraine in fuga dalla guerra può ispirarsi a quello adottato per il terremoto.
Gli si può dare un aiuto diretto, come il contributo di autonoma sistemazione, così che possano trovare una soluzione in autonomia e il nucleo famigliare venga protetto": a suggerirlo è il sindaco di Treia (Macerata), Franco Capponi.
Nel suo Comune ha già accolto più di una decina di ucraini e si dice convinto che "non sono migranti che possono essere sistemati dentro grandi strutture di accoglienza, hanno bisogno di continuare a vivere la loro quotidianità come famiglie singole". "Questo modello di accoglienza diffusa, nel nostro piccolo, lo stiamo adottando - aggiunge -. Lo suggeriremo anche alla Regione Marche, anche perché già altre Regioni del nord lo stanno proponendo a quanto mi risulta". "Dobbiamo fare di tutto perché queste persone possano riacquisire un briciolo di tranquillità in attesa di tornare, speriamo quanto prima, nel loro Paese", conclude Capponi.