Da Civico 22 di Tolentino riceviamo
Come Civico 22 abbiamo partecipato con interesse all’assemblea pubblica della Pro Loco 2.0 e siamo stati piacevolmente sorpresi nel vedere un’ampia partecipazione dei cittadini, indice di un’effettiva necessità di cambiamento nella gestione delle attività culturali e turistiche della città. Come Civico 22, abbiamo dedicato uno spazio molto ampio alla cultura nel nostro programma elettorale, poi diventato complementare a quello della coalizione "Tolentino Città Aperta" e proprio rispetto alla Pro Loco dicevamo: "è indispensabile e corretto che la Pro Loco e le associazioni che attualmente gestiscono le attività culturali per il comune siano aperte, trasparenti e coordinate con le associazioni private per realizzare i propri obiettivi a favore di tutti".
Siamo altresì felici di vedere un comitato promotore composto da giovani ragazzi e ragazze tolentinati con spirito di iniziativa e voglia di cambiare in meglio la città, attraverso iniziative che possano coinvolgere tutte le fasce d’età e ricreino un tessuto sociale ormai deteriorato.
Tuttavia, non possiamo non evidenziare alcune criticità e perplessità che avevamo intuito e che sono emerse anche durante l’assemblea pubblica: riteniamo che prima di creare una seconda Pro Loco, sarebbe stato opportuno fare tutti i tentativi possibili per poter strutturare in meglio quella già esistente come detto nel programma.
Il cambio di amministrazione, a nostro avviso, poteva giocare a favore dell’instaurazione di un dialogo costruttivo per fare in modo di restituire alla città una Pro Loco degna di tale nome. Infatti, sebbene come affermato anche dal comitato promotore possano coesistere 2 Pro Loco nei comuni superiori a 15.000 abitanti, nel comune di Tolentino, che ricordiamo ora ne conta circa 19.000, averne 2 ci sembra francamente una frammentazione poco utile e anzi, controproducente soprattutto per quanto riguarda l’erogazione dei finanziamenti da parte del Comune e/o altre istituzioni. Abbiamo inoltre notato Il mancato coinvolgimento della fitta rete di associazioni di cui si compone la città in queste prime riunioni che hanno preceduto l’annuncio della creazione della Pro Loco 2.0 e ci sembra un’occasione non colta di realizzare la famosa “rete” di cittadini e associazioni che tutti vorremmo vedere a Tolentino. Convocare un’assemblea pubblica soltanto dopo aver preso la decisione di creare una nuova Pro Loco, ci sembra più coerente con il modus operandi della vecchia, piuttosto che con l’idea di come dovrebbe essere la nuova. Crediamo che questi presupposti vadano in contrasto con la natura statutaria di questa associazione storica.
Nel corso della presentazione, inoltre, è stato comunicato ai cittadini che sono già stati avviati contatti con la nuova amministrazione per una sede e che non vi è alcuna pregiudiziale rispetto alla Pro Loco storica. Siamo fermamente convinti che debba esserci un chiaro regolamento per l’assegnazione di finanziamenti e di sedi alle tante associazioni locali,tuttavia questo contatto vis à vis per la richiesta di una sede è, ancora una volta, più coerente al modus operandi della vecchia. Inutile sottolineare poi che ci sembra poco veritiero sostenere che non ci siano pregiudiziali nei confronti della vecchia Pro Loco, dato che molti dei promotori sono coloro che guidarono poco tempo fa la lodevole iniziativa di una richiesta di tesseramento di massa, non concessa, nonché gli stessi che hanno legittimamente fatto notare che c’è una chiusura e che gli organismi dirigenti sono gli stessi da troppi anni. Ancora una volta, ribadiamo che se fosse stato davvero così, sarebbe stato più coerente fare un tentativo di riforma della vecchia Pro Loco piuttosto che crearne una da capo.
Continueremo di certo a seguire con interesse gli sviluppi relativi alla nascita della Pro Loco 2.0, tuttavia ribadiamo con fermezza quanto abbiamo scritto mesi fa nel nostro programma: nello spirito di coesione, ascolto e partecipazione che ci contraddistingue, vorremmo lavorare sulla restituzione alla città della Pro Loco originaria, piuttosto che creare un’ulteriore sovrastruttura che, a conti fatti, moltiplica i costi e genera frammentazione. Intervenire invece sulla struttura e sul modo di operare della Pro Loco originale, in sinergia con le tante associazioni che compongono la nostra città per fare in modo che le iniziative portate in campo, siano davvero condivise da tutti, ci sembra la strada giusta da percorrere.
Paolo Dignani (coordinatore)
Nicola Serrani (membro direttivo)