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Da Silvia Luconi, capogruppo Tolentino nel Cuore, riceviamo
Quando noi abbiamo programmato gli interventi nei nostri istituti volendo fare prima di tutto e ove possibile scuole nuove e antisismiche e oltremodo sicure, lo abbiamo fatto con cognizione di causa, non perché avessimo la sfera di cristallo o volessimo fare degli allarmismi o non avessimo a cuore il centro storico, ma perché alla luce dei tremando eventi sismici del 2016 e alla luce del fatto che eventi di questa natura in un territorio come il nostro tornano e la prova, solo l’ultima, è quella di questa mattina quando il buongiorno ce lo ha dato una scossa lunghissima di magnitudo 5.5-5.7 abbiamo deciso di intervenire per dare una risposta definitiva ad uno dei temi più importanti per la politica: l’edilizia scolastica.
Non riusciamo a spiegarci per il quale motivo il neo Sindaco tolentinate non segua la scia di tutti gli altri Sindaci i quali perseguono fortemente la scelta di costruire scuole nuove, ma continui a rincorrere la miope politica del contentino che fa bene solo a se stesso (e a quello della sua variegata maggioranza).
Chi ha mai detto che la giunta passata non voleva le scuole in centro storico? Noi avremmo voluto costruire le nuove Maestre Pie Venerini, le quali avrebbero dovuto prendere il via con i relativi lavori nella prossima primavera, ma il progetto è fermo, oramai da 4 mesi, o addirittura da rifare perché il Professionista che ha redatto il preliminare sembra non sia di loro gradimento così come sembra non lo sia nemmeno il progetto stesso, stando alle dichiarazioni a dir poco imbarazzanti fatte sul tema da due esponenti dell’attuale maggioranza.
Leggo dichiarazioni sul fatto che tenteranno di mantenere tutta la Don Bosco in centro ed è per questo che hanno fermato la progettazione del nuovo plesso in contrada Pace.
Bene, è nelle loro facoltà. Ci hanno imbastito tutta una campagna elettorale, però mi chiedo per quale motivo non tengano in considerazione queste foto che risalgono ad un anno e mezzo fa circa, che fanno riferimento al crollo di una parte del tetto della scuola Don Bosco, dovuto in quel caso specifico mi sembra ad infiltrazioni, crollo per il quale ovviamente sono stati dei fatti degli interventi successivi.
Sia chiaro, questo non pregiudica la sicurezza dei ragazzi che si trovano al piano terra, così come dichiarato dai tecnici stessi i quali sono gli unici a potersi pronunciare in materia, io discuto solo la scelta dell’amministratore e la scelta dell’amministratore sta tutta nello scegliere se prendere di petto situazioni tipo queste utilizzando i fondi messi a disposizione dallo stato per costruire istituti che diano la serenità giusta a studenti e genitori. Sono una mamma e anche mio figlio frequenta un istituto cittadino, nel caso di specie il Grandi e so quanto ci sia stato investito e cosa sia previsto per quella struttura con i finanziamenti ottenuti (da noi), ma non per questo mi intimoriscono affermazioni allusive su esami di coscienza, fumo negli occhi, denigrazioni, banalità (banalità??). Ma mi spieghino per cortesia: permettersi di esprimere un punto di vista dicendo come la si pensa sull’edilizia scolastica e sostenendo che è questo il momento di fare scuole nuove per far star sereni tutti, compresi loro, sarebbe una banalità?
Perché non velocizzano la costruzione delle nuove scuole invece che rimanere inchiodati a questa grande improvvisazione che parte dalle tematiche più semplici come quelle che riguardano il Natale, passando per la mortificazione del lavoro fatto dai comitati di quartiere dicendo che non dovrebbero interessarsi di fare solo “feste e festicciole” e concentrandosi sul trasferimento delle 10 classi a fronte delle 25 dei licei convinti che sia l’unica panacea per il centro storico?
Che loro pensino al consenso elettorale lo posso capire, anche se io penso che un amministratore debba fare scelte giuste e non scelte comode; mi chiedo tuttavia per quale motivo le autorità competenti consentano questo lassismo e questi tentennamenti a fronte di fondi pubblici erogati per dei progetti ben precisi e per perseguire dettami di legge altrettanto precisi.