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Marche - Emergenza idrica, vertice mercoledì poi via ai divieti già operativi in alcuni Comuni
24 Giugno 2022

Per il momento non sarà sospesa l'erogazione dell'acqua nelle ore notturne, in quanto nelle Marche l'emergenza idrica è ancora al livello uno.

 

La Regione, comunque, provvederà ad inviare una lettera a tutti i Comuni per invitare i sindaci ad emanare specifiche ordinanze che vietino l’utilizzo dell’acqua proveniente dagli acquedotti per tutti gli usi diversi da quello alimentare domestico e per l’igiene personale.

 

La lettera sarà inviata subito dopo il summit fissato dalla Regione mercoledì, a cui prenderanno parte le Prefetture e la Protezione civile: un vertice d’urgenza mentre nei fiumi marchigiani continua a diminuire la portata d’acqua e in alcuni tratti sono addirittura in secca.

L’assessore regionale alla Protezione civile Stefano Aguzzi sta monitorando la situazione costantemente: «Siamo preoccupati ma speriamo di non arrivare, come l’anno scorso, a razionare l’acqua per l’agricoltura. I nostri fiumi stanno soffrendo per il protrarsi di questo periodo di siccità, sia per l’approvvigionamento idrico in agricoltura, sia per quello di uso civile, che si prevede imminente, specialmente nel nord delle Marche. Ad esempio, le città di Fano e Pesaro prelevano l’acqua dal fiume Metauro, la potabilizzano e poi la immettono nelle case. Questo fiume è quasi a secco e non si prevedono imminenti piogge e ciò costituisce una seria emergenza». 

Non a caso proprio in provincia di Pesaro Urbino alcuni sindaci hanno già emesso i primi provvedimenti: l’ultimo in ordine cronologico è Matteo Ricci che ha deciso di limitare l’uso dell’acqua nel territorio di Pesaro, anticipato da Vallefoglia e ancora prima da Montelabbate. In provincia di Macerata invece, l’ordinanza per risparmiare l’acqua a Morrovalle sarà valida fino al 15 ottobre. Tutti i provvedimenti vieteranno l’innaffiamento di orti e giardini, l’irrigazione agricola, il lavaggio di automezzi, il riempimento di piscine ed altri impieghi analoghi che non siano appunto «per uso alimentare domestico e per l’igiene personale».

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