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Un capriolo di circa tre anni per un paio di giorni ha tenuto sotto scacco la piccola comunità di Penna San Giovanni, borgo dell'entroterra maceratese che conta circa 980 abitanti.
L'animale dalle lunghe corna, purtroppo, non ha solo spaventato la gente del posto, ma anche ferito un paio di residenti, in particolare un uomo che è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso dove l'hanno ricucito con 39 punti.
"Ma da una quindicina di giorni non si hanno più tracce del capriolo", racconta il sindaco del paese, Stefano Burocchi che, malgrado l'aggressività mostrata dalla bestia, non ha mai avuto dubbi sulla sua salvaguardia.
"Mai e poi mai avrei fatto un'ordinanza per abbatterlo - spiega - In natura c'è solo un animale che aggradisce per far del male e quello è l'uomo e non certo un capriolo". Ma in queste in settimane l'attenzione è restata alta, "tanto che ho chiesto a degli amici amanti della natura e anche a degli esperti cacciatori - racconta ancora il sindaco - di battere la zona di Magli, dove l'animale si è palesato, ma nessuna traccia è stata più rinvenuta". "Credo - dice Burocchi - che il capriolo fosse solo di passaggio in queste terre e ora si sia diretto altrove". Il primo cittadino, ragionando a voce alta, prende in considerazione varie ipotesi in merito all'origine dell'animale, tra cui quella che sia stato allevato in cattività e che forse oggi sia tornato a casa. Sul comportamento del capriolo, si limita a dire di aver raccolto il racconto del suo concittadino ferito in maniera seria, ma tiene a ribadire che "il sindaco ha il dovere di tutelare la salute dell'animale", sempre "nel limite, ovviamente, della ragionevolezza".
Nel caso in cui il capriolo si dovesse fare di nuovo vivo a Penna San Giovanni, scatterebbe il piano messo a punto con gli organi preposti, vale a dire la cattura dello stesso. "Quello che mi raccomando", conclude il sindaco rivolgendosi ai cittadini, "è di non tenere comportamenti non consoni verso l'animale, solo così si possono prevenire eventuali nuove aggressioni".